

SOGNA, COMBATTI, DISTINGUITI:
PER VIVERE DAVVERO!
La storia è finita? Perché dovremmo impegnarci? Si può ancora cambiare qualcosa? Si deve sempre vivere con la paura? È proprio necessario omologarci? Mettiti in gioco e lanciati nell’azione:
SOGNA
Un’Italia all’altezza della sua storia, in un’Europa forte e sovrana. Un futuro dignitoso, fatto di certezze e di opportunità, ma anche di radici, di identità e di Tradizione. Una vita autentica, da conquistare con amore e coraggio.
COMBATTI
Per una nuova scuola, che sia anzitutto una palestra di vita e non solo un dovere burocratico. Per una formazione concreta, che guardi avanti e garantisca un futuro. Per rivoluzionare la rappresentanza studentesca, da organo di mera testimonianza a vero strumento di lotta e conquista. Per la comunità studentesca, unico antidoto alla fabbrica di automi e alla virtualità dei QR code.
DISTINGUITI
Dai superficiali, tutto social e niente vita reale. Dal ragazzo individualista, perché il tuo orizzonte non è un voto sul registro elettronico. Dalla inquisitrice arcobaleno, per non farti incatenare dal “pensiero unico”. Da chi ti vorrebbe vecchio, arrendevole e incapace di sognare.
Tu non starli a sentire: DIVENTA CIÒ CHE SEI.


PER UN’ALTRA SCUOLA: È TEMPO DI LOTTARE
1) Edilizia
Dalle scuole che cadono a pezzi alle temperature gelide, le politiche degli ultimi governi hanno scelto di investire sui banchi a rotelle invece di garantirci una scuola sicura ed efficiente. Nonostante i fondi del PNRR e le mille promesse che abbiamo sentito in questi anni – fatte con dati alla mano già sconcertanti -, nulla è stato fatto: scuole a rischio sismico, impianti di riscaldamento non funzionanti, connessioni wi-fi e digitializzazione scadenti, sono solo degli esempi tra i problemi riscontrati dagli studenti. Due anni di emergenza per Covid-19, hanno poi portato all’estremo tutte le mancanze a cui i governi non riescono a fare fronte. Adesso basta: esigiamo risposte concrete per le aule dove facciamo lezione e per gli ambienti dove cresciamo.
2) Alternanza scuola-lavoro
Gli studenti sono sfruttati dalle aziende, senza sicurezza e crescita professionale: un sistema assurdo, che non ci valorizza e talvolta ci uccide. Non vogliamo essere gli schiavi delle multinazionali, ma tornare a crescere nelle piccole imprese locali. Con un tasso di disoccupazione tra i più alti in Europa e il mondo delle imprese soffocato dalla prepotenza delle multinazionali, l’ambito del lavoro è tra i più critici della nostra Nazione. Non un investimento sul futuro dei nostri ragazzi, né un supporto concreto alle attività che continuano a chiudere: il futuro di una Nazione è nelle prospettive e nei progetti futuri dei suoi giovani, che necessitano oggi più che mai di essere ascoltati e assecondati nel loro percorso, a partire dalla scuola.
3) Maturità
Ogni anno una maturità diversa, che non cresce lo studente ma genera caos e disorientamento. Occorre chiarezza e una formula definitva che ci formi e ci proietti nel mondo universitario o lavorativo. Tra i danni causati dalla pandemia, vi è certamente lo sconvolgimento totale delle modalità di didattica e dell’esame finale stesso: considerando con quanto anticipo lo si possa organizzare, è impensabile – dopo due anni -, che almeno per quest’ultimo non si riesca a definire una formula che permetta ai ragazzi di svolgerlo in sicurezza e nella massima potenzialità.
4) No al pensiero unico
La scuola italiana non è più una palestra di confronto e interscambio, ma un luogo di indottrinamento ideologico. Dalle teorie gender al falso mito del “Friday’s For Future”, se non ti allinei ed esprimi un’opinione diversa, vieni etichettato ed emarginato. Non restare in silenzio: difendi la tua libertà. Non passa un giorno che non veda l’abbattersi del politicamente corretto sul libero pensiero: da eventi creati ad hoc per imporre le deliranti derive arcobaleno, fino a quelli vietati perchè potrebbero “pericolosamente” raccontare un evento della nostra Identità e di verità storica, i ragazzi sono bombardati da una censura che al posto di formare e promuovere cultura, omologa e rende più stupidi.
Non c’è più tempo per lamentarsi o restare a guardare. Non sprecare i tuoi anni più belli davanti a una serie su Netflix, scorrendo le storie di Instagram o improvvisandoti influencer su TikTok. Puoi essere altro: alza lo sguardo e riconquista il tuo futuro!


NO ALLA SCUOLA DEL RICATTO!
Un mondo di restrizioni fisiche, mentali, sanitarie e soprattutto ideologiche: dalle strade alle scuole, pare essere questo l’unico futuro che ci hanno riservato. Di fronte a tale caos, l’unica risposta è contrattaccare!
Negli ultimi anni, la classe politica al governo ha completamente abbandonato la Nazione, tralasciando ogni problematica più grave.
Comodi sulle loro poltrone, hanno accelerato la sovversione in atto: dal supporto all’immigrazione incontrollata all’imposizione del gender nelle scuole, passando per l’ultima follia del DDL Zan, sono questi i capisaldi del “pensiero unico” globalista, nemico delle identità e dei popoli. Chiunque non rispetti questo mantra “eticamente corretto” viene emarginato e denunciato dai paladini del progresso. Ribellati alla dittatura del pensiero: resta libero!


ADESSO BASTA! RIPRENDIAMOCI LE NOSTRE VITE
È passato ormai un anno dall’inizio dell’epidemia di Covid-19 in Italia. Da quel momento, tutto è stato un susseguirsi di norme, restrizioni e divieti, spesso lesivi delle libertà più fondamentali della persona. Mesi e mesi di ping-pong tra timide riaperture, poi seguite da chiusure aspre ed improvvise.
A farne le spese, oltre a imprese e attività lavorative, sono stati soprattutto i più giovani: atomizzati e individualizzati da quella visione materialistica della società, tutta divano e smartphone. Privati – molte volte con effetti psicologici devastanti – della scuola, dello sport, della socialità, degli amici e degli affetti più cari.
Di fronte a chi vorrebbe rendere questo periodo, durato fin troppo a lungo, la nuova normalità; a chi pensa di proseguire all’infinito con i lockdown, con le zone colorate e con i coprifuoco, noi lanciamo il nostro grido di allarme, convinti che possa scavalcare ogni steccato politico e unire trasversalmente più generazioni: la paura del virus non può fermare la vita.

RESTIAMO IN PIEDI
Black Lives Matter, proteste antirazziste e psicosi colpevolista: tutto il mondo pare inginocchiarsi al nuovo dogma del pensiero unico “politicamente corretto”. Ma quali sono gli interessi che si celano dietro a queste manovre? Chi muove i fili di questo grande fenomeno di sovversione globale?
Attraverso slide tematiche ed eventi culturali, affronteremo il tema più̀ caldo degli ultimi tempi, sfatandone il mito e svelandone le finalità̀ occulte.
Sono in gioco la nostra storia, la nostra cultura, la nostra civiltà̀ e la nostra identità̀. Di fronte a chi vuole cancellare ogni forma di radicamento nel nome cosmopolitismo globalizzato, l’imperativo è uno soltanto: RESTARE IN PIEDI!


NON CREDIAMO AL MONDO CHE CI VOLETE VENDERE!
Le icone del sistema globalista nascono e muoiono alla stessa velocità con la quale i signori del mercato lanciano i loro prodotti. Quel che oggi è nuovo e bello, domani sarà vecchio e fuori moda: da Carola Rackete a Greta Thunberg, fino al “movimento” delle Sardine.
Perché il mondo progressista ha continuamente la necessità di fabbricare nuovi idoli? La ricerca spasmodica del “volto nuovo” – di fatto – è la risposta più semplice per monopolizzare i mezzi di comunicazione e coprire l’inadeguatezza dei propri esponenti politici. Non lasciatevi ingannare: queste figure incarnano il “dissenso controllato” di cui parlava Orwell. Sono burattini manovrati dalle lobby di potere: non aggiungono alcun contenuto alla solita cantilena mainstream.
In questo panorama liquido e inconsistente c’è bisogno di una gioventù libera, che coltivi e difenda quelle idee in grado di combattere le tendenze fluide del momento: giovani, come noi, che non si accontentano di essere consumatori o utenti, ma vogliono riconquistare la propria dignità di uomini e di donne. Tu da che parte stai?

FIORAMONTI? MINISTRO DELLA DISTRUZIONE
In questo miserabile teatrino di giochi di palazzo, ridicole alleanze e governi abusivi, sono sempre gli studenti a pagare il prezzo più caro: Fioramonti, l’anti-italiano per eccellenza, è infatti il Ministro dell’Istruzione del nuovo governo giallo-rosso. I suoi deliri, purtroppo, sono già noti…
LA PROPOSTA DI RIMUOVERE IL CROCIFISSO DALLE AULE è soltanto un capriccio ideologico: rappresenta la volontà di sradicare tutto ciò che appartiene alla nostra Civiltà, trasformandoci in “cittadini del mondo”: dei perfetti consumatori globali senza identità. Suggeriamo al Ministro di occuparsi di cose ben più serie, come i crolli giornalieri che avvengono nelle aule delle nostre scuole.
L’IDEA DI RIVEDERE LO STUDIO DELLA STORIA, poi, è quanto meno ridicola: quest’ultima – a suo dire – fomenterebbe l’odio e la violenza, perché racconterebbe le guerre che i nostri antenati hanno combattuto. La logica è sempre la stessa: in nome del “politicamente corretto”, si impone la scuola asettica e incolore della “società liquida”, senza passato e senza Forma. Ma la custodia della nostra storia, consacrata con il sangue degli Eroi che hanno difeso la nostra Terra, non può essere cancellata da nessuna Riforma: è parte della nostra Tradizione, eterna ed immutabile.
Infine, L’AUTORIZZAZIONE A GIUSTIFICARE GLI STUDENTI CHE HANNO PARTECIPATO AGLI “SCIOPERI PER IL CLIMA”, rappresenta l’ennesima pagliacciata radical-chic. La tutela dell’ambiente è una cosa seria, che non può prescindere dall’amore per la propria Terra e per la propria eredità culturale, tradizionale e spirituale, dove la natura è un tutt’uno con l’Uomo. Quella avvallata da Fioramonti è una buffonata, sponsorizzata dagli stessi potenti che inquinano il pianeta. Di fronte alle follie di questi governanti abusivi, la sola strada percorribile è la ribellione studentesca: pensare, organizzarsi e vivere in opposizione al pensiero dominante, lottando per affermare Libertà, Amor di Patria e Identità!


RICONQUISTA TE STESSO, RICONQUISTA LA TUA TERRA!
Questa è una chiamata alle armi. È il richiamo del ribelle, del diverso, di chi ha scelto di dedicare la propria vita alla lotta.
Puoi decidere di ignorarlo: continuando a sopravvivere di inezie, comprando ciò che vedi nell’ultimo spot pubblicitario, drogandoti come dice il tuo rapper preferito, parlando come vuole la tua professoressa, comportandoti come impone il tuo mediatore culturale. Adeguandoti e obbedendo, in silenzio.
Oppure puoi essere altro: puoi scegliere di difendere la tua Terra, invasa da migliaia di immigrati che la faranno sprofondare nel caos multietnico; puoi scegliere di affermare un’identità, una storia e una Tradizione, ribadendo l’appartenenza al tuo popolo e alla tua Nazione. Puoi scegliere – con coraggio – di donarti quotidianamente ad un’etica profonda, scomunicata e oltraggiata dai telegiornali ai banchi di scuola. Puoi scegliere di vivere l’Idea, di essere l’Idea.
Puoi essere come noi: lupi in mezzo ad un gregge di pecore!

RIPRENDIAMOCI LA VITTORIA
Nel centenario della vittoria nella Prima Guerra Mondiale, evento cruciale per la storia d’Italia, pretendiamo che siano onorate – in tutte le scuole – le migliaia di caduti che hanno contribuito a difendere la nostra Nazione.
Dopo decenni di silenzio e di falsificazione – animati da una retorica anti-nazionale che ha dipinto i nostri soldati come codardi e disertori – è doveroso riconoscere il valore di chi seppe sacrificarsi in trincea, scrivendo una gloriosa pagina di storia e restituendo un destino alla nostra Patria.
Da Enrico Toti a Francesco Baracca, da Pier Ruggero Piccio a Nazario Sauro, da Filippo Corridoni alle migliaia di ignoti che hanno donato la vita per difendere i nostri confini. La scuola deve custodire e trasmettere questi esempi, affinché diventino patrimonio condiviso del nostro popolo.


TUTTO PER LA PATRIA!
NON DISERTARE, NON TI OMOLOGARE, NON TI SOTTOMETTERE: DIFENDI LA TUA TERRA, ADESSO!
La Patria non è il nostro passato, ma il nostro futuro: è l’eredità dei nostri Padri, ma anche il prestito dei nostri figli. È un patrimonio da vivere e da amare: sono gli eroi che hanno combattuto lungo i nostri confini, i capolavori dei nostri artisti, le meraviglie dei nostri borghi, i colori dei nostri paesaggi. Non è soltanto geografia, ma anche stile, lingua, gastronomia, artigianato, agricoltura, poesia, letteratura e sport.
La Patria è un vincolo spirituale, un luogo fisico e dell’anima, un’esortazione a riconoscere ciò che ci appartiene e ciò che ci è estraneo. La Patria è la nostra comunità, il nostro sentire comune, la nostra casa, il sangue che ci scorre nelle vene e quello versato dai nostri eroi, il luogo nel quale siamo nati e nel quale moriremo: è l’origine, ma anche il destino.
Ribellarsi – oggi – significa legarsi a questa Terra, tutelarne l’identità e preservarne le tradizioni. Difendere la Patria – oggi – significa combattere il mondo globale dove tutto si ripete, dove tutto si compra, dove imperano il multiculturalismo e la mescolanza.
Combattere, perché non si ha altra scelta: difendendo la nostra Patria dall’invasione migratoria che alimenta il business dell’accoglienza, che ci espone ai rischi del terrorismo, che genera le tensioni etniche; restituendo una dignità alla nostra Nazione, umiliata dalla crisi economica e saccheggiata dagli usurai della finanza internazionale; riconquistando la nostra sovranità, usurpata dai governi tecnici e dai burocrati di Bruxelles. Combattere per ritrovare noi stessi, cominciando dalla scuola: studiando la nostra storia, valorizzando la nostra lingua, coltivando la nostra cultura.
Perché vogliamo una “scuola dell’identità” e non una “scuola-azienda”: un’istituzione che ci educhi all’appartenenza e non alla sottomissione, che ci insegni ad amare l’Italia e non a scappare all’estero, che parli anche di Patria e non solo di Erasmus. Non la scuola dei mercati, ma quella delle radici: che preferisce l’italiano all’inglese, gli artigiani locali alle multinazionali, le persone agli automi, il tricolore alle bandiere arcobaleno. Tutto per la Patria: perché abbiamo scelto di essere e non di avere, di fare e non di parlare, di lottare e non di sottometterci.
VOGLIAMO OSARE, SENZA TREGUA, IL NOSTRO ASSALTO AL CIELO!